The Dreamers
Dreamers in time of abandonment
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Curated by Matteo Galbiati
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With an interview by Federico Sardella
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Supported by:
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July 15th / November 30th 2020
Photography section EXTENDED
Until June 30th 2021
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Vento & Associati's space
Fabbrica del Vapore
via Procaccini
Milan
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The exhibition got the Patrocinio of the Comune of Milano with the prestigious contribution of Cariplo foundation, it comprehends two sections: photography & installations.
The "photography section" includes numerous photographs of big and small dimensions, selected from the series The Dreamers a project born in 2013 which finds in “disorientation” the common denominator of the production. The shots are dedicated to the industrial abandoned places, ex imposing factories, once flagship of the Italian production, other than suddenly abandoned asylums due to Basaglia law in 1978.
In the "installations" section the artist reconstruct an immersive experience dedicated to the ex asylums with archive documents and artworks, with strong emotional impact, from the series Thishumanidentity.
(original Italian interview)
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"La Izzo dimostra con questa mostra la capacità di costruire una dimensione parallela della realtà, attraverso una sua visione trasfigurata ed enigmatica, che si impone al pubblico destabilizzandolo nella comprensione immediata di quanto osservato e obbligandolo a cercare nuove chiavi di lettura per interpretare altre significazioni che le opere determinano. Donatella Izzo utilizza soggetti o oggetti protagonisti come metafora capace di attivare quel cortocircuito percettivo che guida lo spettatore a piccoli, ma profondi, salti nel subconscio, costringendolo a scavare nell’Io più profondo e nella memoria personale, alla ricerca di un nuovo equilibrio sensoriale rispetto a quanto osserva.
Così come in un sogno realtà e finzione si mischiano e si confondono: negli scatti le prospettive sono impercettibilmente deformate così come corpi ed oggetti. Con questo processo onirico si attivano universi paralleli dove la combinazione degli opposti - di reale e surreale, di razionale e sensoriale ma soprattutto di sacro e profano - suscita emozioni contrastanti e forti, disturbanti e distraenti, densi di interrogativi, ma dove resta vivo e tangibile il senso di spiritualità, sempre accompagnato dalla sua fiduciosa speranza"
"La mia azione di appropriazione implica anche un aspetto di denuncia nei confronti di un sistema… denuncia e ribellione. Spesso ci si trova a confrontarsi e a scontrarsi, ancora oggi, con credenze, superstizioni, preconcetti, leggende che vengono tramandate e influenzano notevolmente le nostre esistenze. Ci si trova ad avere a che fare con religioni che non sono a misura d’uomo. Si vive entro recinti che sono stati tracciati malamente e che non nutrono le nostre anime. Si viene catalogati, etichettati e schedati, e nella migliore delle ipotesi queste etichette che ci vengono appiccicate addosso riguardano solo la nostra superficie, un’epidermide che è letta e scandagliata da chi, non sempre peraltro, è in grado di farlo" Donatella Izzo
Da un'intervista di Federico Sardella