The Dreamers
I luoghi dismessi, abbandonati in evidente stato di incuria sono al centro di questo progetto nato nel 2013 ed in continuo sviluppo che ha nello spaesamento percettivo il denominatore comune di tutta la produzione.
La Izzo è la costruttrice di una dimensione parallela, attraverso una visione trasfigurata ed enigmistica della realtà che si impone al pubblico destabilizzandone la comprensione ed obbligandolo a cercare nuove chiavi di lettura. Nella serie l’artista recupera i luoghi dimenticati e vi inserisce personaggi dalla forte personalità che si impossessano prepotentemente dello spazio creando immagini spiazzanti, di disorientamento e turbamento.
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I soggetti delle fotografie impersonificano il bene e la bellezza, la purezza e la forza, ma, decontestualizzati dal loro "habitat" consueto e inserite in un contesto diverso, fanno affiorare altre sensazioni, temi, spunti, impressioni come quelle legate alla crudeltà dell’abbandono, all’incuria, all’incertezza.
In questo nucleo di lavori l’artista attua, infatti, un recupero di luoghi dismessi, dimenticati e pericolanti dentro ai quali vivono, inseriti per contrasto e antinomia, personaggi, oggetti e, più in generale, presenze "aliene" tutte connotate da una forte personalità che si impossessano prepotentemente dello spazio creando immagini spiazzanti, di forte disorientamento e intenso turbamento.
Questi sono considerati come degli utopici sognatori perché, non percependo affatto la pericolosità o la povertà dismessa del luogo, "lo abitano con la loro speranza" e, anzi, l’affrontano restando fermi e fieri senza scappare dalla sua disperazione e desolazione.
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L'artista utilizza il senso metaforico dei soggetti o degli oggetti protagonisti per attivare un cortocircuito percettivo conducendo lo spettatore a piccoli ma profondi salti nel subconscio, per costringerlo a scavare nell’Io più profondo e nella memoria personale, alla ricerca di un nuovo equilibrio sensoriale.